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La Societologia è la scienza dei luoghi comuni, nasce infatti nelle piazze, nei bar, nelle sale d'aspetto, nei social network e in tutti i luoghi dove le relazioni umane intessono la loro collettiva e mutevole visione del mondo.

lacquacalda è un'osservatorio sulla salute sociale, tasta solo il polso, non prescrive medicine, non fa diagnosi, per cui è anch'esso sintomo di un male sociale: quello di voler parlare ad ogni costo anche quando non si ha nulla da dire.

Potrebbe andare peggio, potrebbe essere estate


Non esco a pranzo, sto ancora un po’ qua con la scusa delle penne, le mettiamo tutte bene se no non si trovano più, non si trova più la pinzettatrice, non si trovano più le graffette e non si trovano più i post -it e non dobbiamo perdere niente perché si deve risparmiare: il risparmio parte anche dalle piccole cose.

Oggi è freddo ma potrebbe andare peggio, potrebbe essere estate.

Le stagioni sono  film  che vedo dietro questi grandi vetri che sono il simbolo della nostra trasparenza.

 Da qui controllo    ogni forma di vita, so il tempo esatto che ognuno impiegherà a percorrere il tratto di strada dal momento in cui lo vedo comparire: conosco il passo del vecchio che crede di andar veloce e invece è quasi fermo,   conosco la sua presupponenza nell'attribuirsi  un diritto di precedenza, conosco il suo binario a senso unico  che marcia in controsenso tra la folla e  il mondo che lo travolge come se fosse salito sulle scale mobili al contrario. 
Avrà un fondo pensione? Dove terrà il conto corrente?
E’ un tipo da libretto di risparmio delle poste. Cretino. Entra dai che è caldo qua, ti faccio un conto corrente senza spese e vediamo di cavare quei due spicci da sotto il materasso e di investirli per il tuo futuro.
Il  segreto è dare ad ognuno ciò che gli manca: ai vecchi bisogna dare il futuro ….  Qualche giorno fa ho venduto titoli a scadenza a una di  85 anni, faccio due conti e le dico che fra trent’anni  non doveva più pensare a niente…  quasi la invidiavo. 
Già,  il risparmio parte dalle piccole cose.

Passa  la donna con bambino in passeggino:   sempre impelagata in qualche manovra impossibile, sempre a ravanare dentro ad una borsa piena di amorevoli cure, sempre con un espressione da santa martire della procreazione. Qui la natura ha fatto un grave errore:  vorrei che ci fossero più uomini col bambino in passeggino, con loro  riesci a parlare del bene dei loro figli, di cosa significa costruire un futuro con interessi al 2%, le madri invece pensano solo a scarozzarseli   in mezzo agli scappamenti delle macchine fino al giorno in cui torneranno al lavoro e troveranno la sedia ancora calda o non ci torneranno più e potranno trascorrere il tempo a rinfacciarlo ai  figli. Ma guardala! Entra madre sciagurata! Non vedi che tuo figlio ti sta chiedendo il conto baby investiment e gli regaliamo anche una calcolatrice primi tassi!  Cara mammina, il risparmio parte anche dalle piccole cose.

Quello che impiega meno tempo da un lato all’altro del vetro è il corridore della 24 ore.  Alle volte sparisce, alle volte ricompare qua dentro e corre a sedersi davanti a me, oppure resta in piedi correndo sul posto. Sa sempre qualcosa in più di me, dubita su tutto, un amletico cartesiano che vorrei invitare a sedersi al posto mio e a farsi le operazioni da solo.
Vorrei che anche lui capisse che il risparmio parte dalle piccole cose.

S’è fatto tardi, s’è fatto veramente tardi  ma io resto ancora un po’, devo selezionare qualche circolare da portarmi a casa, così leggo qualcosa prima di andare a dormire.


La fortuna è che quando esco la strada è deserta, sono tutti nelle loro tane a contare le monetine che servono per giocare il grattaevinci.

© Copyright 2013 Davide Bonazzi  www.davidebonazzi.com
  La città non esiste, lo spazio e i luoghi sono solo percorsi di umidità e riflessi, è la distanza che manca per arrivare in stazione, è una bolla d’aria tra il vetro dell'ufficio e quello della mia finestra.

Vicino alla stazione rallento sempre il passo, ho voglia di perdere il treno e restare nel limbo ocra della sala d'aspetto, dove è lecito essere un corpo umano appoggiato e dimenticato, come gli ombrelli che alle volte sembrano felici  nelle loro posizioni oblique.

Non voglio tornare a casa, non ho voglia di pensare  a tutte le volte che qualcuno non ha aperto il conto o non ha investito dove gli ho detto io, non ho voglia di pensare ai prodotti invenduti che non venderò neppure domani e a quelle ombre dietro al vetro che non entrano, passano e spariscono. 
Non voglio affogare anche sta sera tra lenzuola fiorate e sensi di colpa.

Almeno per un giorno vorrei essere  un ombrello.  


Elena Pascolini

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